ESTINTORI

Norma UNI 9994-1:2024 - Scopri gli aggiornamenti in vigore dal 25 Luglio [ a fondo pagina ]
CRITERI DI SCELTA DEGLI ESTINTORI

Per la scelta ci si può riferire al D.M. 10-03-1998 ed anche alla norma NFPA secondo la quale ciascun tipo di estintore, in funzione delle specifiche caratteristiche, viene classificato con una sigla costituita da un numero e da una lettera. Come già detto il numero dà la dimensione dell’incendio che quell’estintore è in grado di spegnere, mentre la lettera indica la classe dell’incendio.

Nelle norme viene codificata inoltre la potenzialità dell’estintore e vengono definite anche le massime aree proteggibili da un singolo apparecchio, come già riportato indicativamente nella tabella. Per quanto sopra, una volta stabilita la classe dell’incendio e quindi definito il tipo o i tipi adatti, bisogna passare a considerare le caratteristiche del locale da proteggere ed in particolare la velocità di propagazione del fuoco, l’intensità di calore sviluppabile, i fumi prodotti dai materiali presenti, l’area da proteggere, la distanza da percorrere per raggiungere l’estintore ecc., allo scopo di stabilire il livello di pericolo dell’area interessata secondo la seguente classificazione:

A) LUOGHI DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO BASSO
Si intendono a rischio di incendio basso i luoghi di lavoro o parte di essi, in cui sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilità, le condizioni locali e di esercizio offrono scarse possibilità di sviluppo di principi di incendio ed in cui, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da ritenersi limitata.

B) LUOGHI DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO MEDIO
Si intendono a rischio di incendio medio i luoghi di lavoro o parte di essi in cui sono presenti sostanze infiammabili e/o condizioni locali e/o di esercizio che possono favorire lo sviluppo di incendi, ma nei quali, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da ritenersi limitata. Si riportano in allegato IX, esempi di luoghi di lavoro a rischio di incendio medio.

C) LUOGHI DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO ELEVATO
Si intendono a rischio di incendio elevato i luoghi di lavoro o parte di essi, in cui:per presenza di sostanze altamente infiammabilità e/o per le condizioni locali e/o di esercizio sussistono notevoli probabilità di sviluppo di incendi e nella fase iniziale sussistono forti probabilità di propagazione delle fiamme, ovvero non è possibile la classificazione come luogo a rischio di incendio basso o medio.
Tali luoghi comprendono:
• aree dove i processi lavorativi comportano l’utilizzo di sostanze altamente infiammabili (p.e. impianti di verniciatura), o di fiamme libere, o la produzione di notevole calore in presenza di materiali combustibili;• aree dove c’è deposito o manipolazione di sostanze chimiche che possono, in determinate circostanze, produrre reazioni esotermiche, emanare gas o vapori infiammabili, o reagire con altre sostanze combustibili;• aree dove vengono depositate o manipolate sostanze esplosive o altamente infiammabili;• aree dove c’è una notevole quantità di materiali combustibili che sono facilmente incendiabili;• edifici interamente realizzati con strutture in legno o di grandi dimensioni;• ambienti dove c’è grande presenza di persone dalle capacità motorie limitate.

Quanti ESTINTORI vanno collocati in rapporto alla superficie e al tipo di rischio?
Tipi Principali di ESTINTORI
1° Estintori a Polvere
Sono disponibili in una gamma vastissima di capacità da 1 a 250 kg., ma i più diffusi sono quelli da kg. 6 (negli impianti industriali è prassi considerare capacità di 6, 12, 50, 100 e 250 kg.). Fino a 12 kg. di carica l’estintore è considerato portatile, per le capacità superiori è considerato mobile e conseguentemente è dotato di ruote per lo spostamento; l’estintore da 250 kg. infine, è normalmente allestito su un carrellato adatto ad essere trainato da un veicolo. Si distinguono estintori a polvere ABC o polivalente (qualora ne venga garantita la dielettricità possono anche essere utilizzati su fuochi di classe E, ma possono compromettere i materiali) per l’intervento su fuochi A, B e C ed estintori a polvere BC potenziata per l’intervento su fuochi prevalentemente B e C. Nella selezione del tipo di polvere è importante ricordare che le polveri a base di monofosfato ammonico risultano aggressive nei confronti del rame e delle sue leghe; pertanto i materiali degli estintori destinati a operare con tali tipi di polvere dovranno essere opportunamente selezionati. La polvere è contenuta in un serbatoio di capacità adeguata e per l’espulsione viene pressurizzata con gas ed erogata attraverso organi di erogazione di forma e dimensione compatibili con l’uso dell’estintore stesso. Gli estintori fino a 12 kg. possono essere: pressurizzati o a bombolina interna.

2° Estintori ad Anidride Carbonica CO2 o Biossido di Carbonio
Sono estintori di larghissima diffusione dovuta alla semplicità d’uso ed all’universalità d’impiego. Sono disponibili in una vasta gamma di taglie da 2 a 60 kg. di carica. L’estintore a CO2 è costituito da una bombola contenente anidride carbonica compressa e liquefatta; sulla sommità della bombola è montata una valvola a spillo che, comandata schiacciando a mano la leva, lascerà uscire, mediante un pescante, il getto di CO2 liquido, che sarà diretto sul fuoco a mezzo di un diffusore a cono. Gli estintori a CO2 hanno un grado di riempimento del 75% che deve essere ridotto al 67% nel caso di impiego in climi molto caldi o dove gli estintori possono essere esposti a forte irraggiamento.Il rapido passaggio dell’anidride carbonica dallo stato liquido a quello gassoso produce un notevole abbassamento della temperatura che può raggiungere i -86%°C; il CO2 uscendo,si condensa in fiocchi bianchi (che evaporano poi rapidamente da cui deriva la denominazione spesso usata di “Estintori a neve o a ghiaccio”. Sarà perciò raccomandabile, durante l’azionamento dell’estintore, proteggere le mani dai rischi di congelamento. Questo raffreddamento, combinato all’azione di soffocamento conseguente allo spostamento dell’aria da parte del gas inerte CO2 , più pesante (peso specifico 1,53), provoca lo spegnimento del focolaio. Gli estintori a CO2 sono comunque dotati di una valvola di sicurezza con disco rottura. Si ricorda che, in piccoli ambienti chiusi, elevate percentuali di CO2 riducono il contenuto di ossigeno a concentrazioni che non consentono la sopravvivenza delle persone. Oltre che alla verifica semestrale, la bombola del CO2 se di capacità superiore a 5 lt., deve essere sottoposta a collaudo ogni 10 anni.
Posizionamento estintore

Il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili devono rispondere ai valori indicati nella tabella 1 dell’allegato 5 del DM 10-3-98; tale decreto inoltre prescrive che in ogni caso il percorso per raggiungere l'estintore non può superare i 30 metri.
Gli estintori portatili devono essere posizionati preferibilmente lungo le vie di uscita ed in prossimità delle stesse, senza ostacolarne l’accesso. La normativa impone che tutti gli estintori siano fissati a parete ad un’altezza di 1.10 -1,5 mt. devono essere ben visibili, facilmente accessibili e segnalati, tramite cartelli conformi a quanto prescritto dalla vigente normativa.
In generale per la distribuzione nei locali devono essere tenute in considerazione:
la distribuzione su diversi piani, la superficie, il percorso necessario a raggiungere l’estintore (e quindi non solo i mq. in pianta ma anche la distribuzione geometrica dei locali), le diverse tipologie di classe di incendio ipotizzabili nei locali (che possono portare alla necessità di diversificare ed aumentare il numero di estintori).
In caso di rischi specifici d’incendio di zone limitate o apparecchiature bisogna infatti prevedere una copertura adeguata (es. quadri elettrici, cucinini di reparto, ect.).Non si devono assolutamente collocare estintori in fondo a corridoi chiusi per evitare il rischio che chi li utilizzi rimanga intrappolato. Teniamo sempre presente che un estintore portatile può soffocare solo un principio d’incendio, oppure sarà utile essenzialmente per aprirsi la strada verso una via di fuga se l’incendio è diffuso e generalizzato.
Piantane Portaestintore

VERSIONI altezza CM. 190
Cod. 1265 Piantana PORTAESTINTORE con asta e cartello nera alta Piantana verniciata colore nero con asta ad innesto a baionetta e cartello. Base in materiale plastico ad alta resistenza ed asta in tubolare in acciaio verniciato con polveri epossidiche o cromate. Dimensioni Ø mm 300 x 1900 h.
Cod. 1264 Piantana PORTAESTINTORE con asta e cartello cromata alta Piantana cromata con asta ad innesto a baionetta e cartello. Base in materiale plastico ad alta resistenza ed asta in tubolare in acciaio verniciato con polveri epossidiche o cromate. Dimensioni Ø mm 300 x 1900 h.

VERSIONI altezza CM. 100
cod. 1261 Portaestintore spostabile basso nero Piantana verniciata colore nero con base in ABS e asta in acciaio cromato. Base in materiale plastico ad alta resistenza ed asta in tubolare in acciaio verniciato con polveri epossidiche o cromate.Dimensioni Ø mm 300 x 1000 h.
cod. 1269 Portaestintore spostabile basso cromato Piantana cromata con base in ABS e asta in acciaio cromato. Base in materiale plastico ad alta resistenza ed asta in tubolare in acciaio verniciato con polveri epossidiche o cromate.Dimensioni Ø mm 300 x 1000 h.
Piantane Portaestintore Tubolari
VERSIONI altezza CM. 74
PORTAESTINTORE MODULARE IN ACCIAIO CROMATO T070C Portaestintore modulare in acciaio cromato Ø mm 25. Adatto per estintori da 4 kg. fino a 12 kg. Fornito smontato, estintore escluso. Dimensioni: cm. 30 x 30 x 74 h.
PORTAESTINTORE MODULARE IN TUBO VERNICIATO T070N Portaestintore modulare in tubo verniciato Ø mm 25 colore nero. Adatto per estintori da 4 kg. fino a 12 kg. Fornito smontato, estintore escluso. Dimensioni: cm 30 x 30 x 74 h.
PORTAESTINTORE MODULARE IN TUBO VERNICIATO T070R Portaestintore modulare in tubo verniciato Ø mm 25 colore rosso. Adatto per estintori da 4 kg. fino a 12 kg. Fornito smontato, estintore escluso. Dimensioni: cm 30 x 30 x 74 h.
Piantane Portaestintore Tubolari
VERSIONI altezza CM. 190
PORTAESTINTORE MODULARE IN ACCIAIO CROMATO T190C Portaestintore modulare in acciaio cromato Ø mm 25. Adatto per estintori da 4kg. fino a 12 kg. Fornito smontato, estintore escluso.Dimensioni: cm 30 x 30 x 190 h (asta e cartello bifacciale inclusi)
PORTAESTINTORE MODULARE IN TUBO VERNICIATO T190N Portaestintore modulare in tubo verniciato Ø mm 25 colore nero. Adatto per estintori da 4kg. fino a 12 kg. Fornito smontato, estintore escluso. Dimensioni: cm 30 x 30 x 190 h (asta e cartello bifacciale inclusi)

PORTAESTINTORE MODULARE IN TUBO VERNICIATO T190RPortaestintore modulare in tubo verniciato Ø mm 25 colore rosso. Adatto per estintori da 4kg. fino a 12 kg. Fornito smontato, estintore escluso. Dimensioni: cm 30 x 30 x 190 h (asta e cartello bifacciale inclusi)
In molte situazioni gli estintori risultano decisamente antiestetici, queste grosse bombole rosse sembrano elementi non di facile collocazione. E non è raro infatti che vengano occultati alla vista in nicchie, angoli improbabili (se non addirittura nei bagni). Allo scopo quindi di abbellire questi elementi o almeno la loro collocazione ecco una serie di Porta Estintori più gradevoli esteticamente e quindi più facilmente collocabili. Soluzioni di design che possono inserirsi all'interno di ambienti di prestigio. 
PITTOGRAMMI e SIMBOLI da utlizzare come stencil o dime per PITTURARE o DIPENGERE le sagome di ESTINTORI e MANICHETTESTENCIL MASCHERE DIME per realizzare simboli e scritte sul PAVIMENTO o sulla PARETE.
Si utilizzano con la vernici e le bombole spray, servono per molte applicazioni. Kit standard contenenti 8 simboli.
Come già noto in data 25 Luglio 2024 è stato pubblicato l'aggiornamento della norma UNI 9994-1:2024 "Apparecchiature per estinzione incendi - Estintori di incendio - Parte 1: Controllo iniziale e manutenzione"

DIFFERENZE del testo normativo e indicazioni date dalla circolare ministeriale

Il 16 Settembre inoltre, il CNVVF ha emesso una circolare informativa in merito alle modifiche e indicazioni avvenute nella norma in oggetto.

Le principali modifiche sono nella terminologia utilizzate e le definizioni oltre che ad alcune modifiche nei tempi di manutenzione per alcune tipologie di estintori d'incendio.
Estintore installato:
È stata modificata la definizione di "estintore in esercizio" andando a specificare che questa definizione viene utilizzata per tutti gli estintori identificati idonei alla protezione antincendio ubicati presso la struttura protetta anche se sono identificati come estintori di "scorta". A questo scopo è stata introdotta la definizione di "estintore installato" che identifica il presidio collocato nell'area che protegge con posizione prestabilita e segnalata. Entrambi i presidi devono essere mantenuti in efficienza secondo le indicazioni riportate nella norma tecnica.
Prototipo autorizzato:
Sostituzione del termine "prototipo omologato" con "prototipo autorizzato". Con questo definizione si vuole andare ad evidenziare che il prototipo di riferimento per il fabbricante, ai fini della riproduzione per i prodotti da immettere nel commercio, deve essere conforme a quello conforme a tutti gli esemplari inizialmente utilizzati per l'iter autorizzativo. La conformità al prototipo autorizzato è individuata univocamente dalla sola "Dichiarazione di conformità" che sancisce la corrispondenza della prestazione se rispettato il "libretto uso e manutenzione" rilasciato dal fabbricante.
Attività di Sorveglianza:
È precisato che la sorveglianza, organizzata da persona responsabile (si intende la persona responsabile della struttura protetta n.d.r.), può essere svolta da persone prive di competenze tecniche e semplicemente informate trattandosi esclusivamente di azioni visive. Secondo indicazione da circolare ministeriale è preferibile incaricare il personale dipendente dell'attività interessata, al fine di assicurare una migliore familiarità con i presidi di sicurezza del proprio ambiente di lavoro.
Estintori a base d'acqua:
Vista la maggior importanza data dalla legislazione vigente a estintori a base d'acqua, è stato analizzato più dettagliatamente questa tipologia di estintore andando ad analizzare la differente tipologia costruttiva ed estinguente utilizzato.
Norma UNI 9994-12024 - Informazioni e indicazioni
Attività di manutenzione:
Gli interventi di manutenzione, sempre organizzati dalla persona responsabile, sono svolti da tecnici manutentori qualificati ai sensi del DM 1/9/2021 ed effettuati nelle periodicità massime indicate nei prospetti 1 e 2 della norma tecnica.
Nel prospetto 1 vengono indicate le attività da svolgere e i punti norma di riferimento per le operazioni da effettuare, l'unica periodicità indicata in questo prospetto è quella inerente l'attività di controllo periodico da effettuare con periodicità massima di 6 mesi entro la fine del mese di competenza.
La novità e informazione importante riportata in questo prospetto le riguarda le note esplicative. Definite le date del primo intervento, risulta evidente che eventuali anticipazioni degli interventi, quando ritenuti necessari dal manutentore stesso (es. in caso di subentro), ridefiniranno un nuovo primo intervento con i conseguenti interventi manutentivi successivi sempre secondo le periodicità indicate nel libretto uso e manutenzione rilasciato dal fabbricante.
Per quello riguarda il prospetto 2 si riporta tabella con indicazione dei tempi di manutenzione previsti come indicazione massima applicabile.
Il chiarimento dato dal CNVVF indica che fa sempre fede le indicazioni di periodicità indicate nel libretto di uso e manutenzione allegato all'estintore in fase di vendita rilasciato dal fabbricante.
Nelle aziende è opportuno seguire le indicazioni date dalle associazioni di categoria, mantenendo le periodicità di revisione, per estintori a polvere, a 36 mesi per gli estintori d'incendio già immessi sul mercato alla data del 25 luglio 2024 (data di entrata in vigore della nuova edizione della norma tecnica UNI 9994). Per quello che riguarda le tempistiche dell'attività di collaudo è necessario seguire le prescrizioni della norma tecnica nella sua edizione 2024 essendo più restrittive rispetto alla edizione precedente.